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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

#PausaCaffè con “Il pesce di lana e altre storie abbastanza belle (alcune anche molto belle, non tante, solo alcune) di Maryjane J. Jayne”

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In questi giorni di vicende cronachistiche pesantucce, inauguro la #PausaCaffè con qualche pagina di pura evasione: la mirabolante biografia di Maryjane J. Jayne, una donna poliedrica dalle mille risorse. “Per dirne una, ha inventato i fumetti, ben un anno prima che li inventassero”. Un’antologia della stupidera arguta, c ome piaceammé.  Per gli amanti di Tito Faraci e dei fumetti quadripartiti di Scottecs [Sio].   Ma comunque per tutti, secondo me, poi fate voi.

La cura per la NonHoTempite.

"Guarire è facile, se sai come farlo" .  Cit. Dott.ssa Grazia Rcà Per chi è affetto dal male molto attuale della NonHoTempite – di leggere libri, di leggere post sui libri, di scegliere libri da leggere, di cercare un sinonimo di leggere libri – inauguro quella che, se questo fosse un blog famoso, si chiamerebbe rubrichetta.  Saranno consigli di lettura rapidissimi ed estemporanei, perché voi non avete tempo di leggere e io non ho sempre tempo di scrivere, gne gne gne. In un mondo dominato dalle etichette, dalle immagini e dalla necessità di essere brevi, i post saranno suddivisi in tre categorie e avranno una fotografia del libro e una descrizione al fulmicotone.  Tre tag rapidi e indolori: #PausaCaffè , con letture per adulti. Cioè, non nel senso V.M.18. Intendo per adulti in generale. Vabbeh, avete capito; #MissioneAdoleggenti , per quelle creature mitologiche complicatissime, né grandi né piccole, affabili e ostili, che vogliono essere indi...

Abbiamo toccato le stelle.

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Quando credi davvero in qualcosa, allora è il momento di farlo. Esiste un momento particolare, nella vita del lettore, che mi piace chiamare “l'istante di sospensione”: è l'attimo – proprio solo un attimo- in cui arrivi all'ultima parola, chiudi il libro e cerchi di decifrare ciò che ti ha lasciato. È una stilettata di sentire a caldo, brevissima, che arriva ben prima del giudizio globale, delle elucubrazioni più o meno intellettualoidi, dei paragoni. Nell'istante di sospensione, io mi lascio sempre scappare un grosso sospiro accompagnato da un sorriso di godimento compiaciuto o, talvolta, da un liberatorio “ma vaffanculo”, con conseguente lancio stizzito del libro. Altre volte mi sono sorpresa a piangere oppure sono stata inghiottita in una voragine di vuoto. Raramente ho provato il desiderio immediato di consigliare quella lettura a qualcuno. Ancora più raramente ho avvertito la spinta di andare sul balcone e gridare al mondo: dovete leggerlo tut...

Vent'anni senza Faber. Una vita con Faber.

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“E però c'era anche – in questo spaventoso Eden al contrario in cui eravamo imprigionati – la sensazione inconfessabile, vicino a Fabrizio, di avere tutto quello di cui avevo bisogno. Avevo lui.” [Dori Ghezzi sui giorni del sequestro, nel libro Lui, io, noi ]. Quand'ero piccola, Madre non mi cantava le ninnenanne. Madre mi cantava La canzone di Marinella e Geordie, il che mi ha provocato una discreta collezione di turbe infantili. Marinella me la sono sempre immaginata con i capelli blu e un vestito bianco e, quando Madre iniziava a cantarmi la sua storia, credevo davvero che il finale sarebbe stato diverso. Mi dicevo: dai, questa volta starà attenta a non scivolare nel fiume. E invece no. Ogni volta scivolava, il vento la vedeva così bella e dal fiume la portava sopra una stella. Mannaggia a te, Mariné, guarda dove li metti 'sti piedi, mi dicevo, che poi quel povero cristo deve bussare per cent'anni alla tua porta. Cent'anni sono tantissimi! ...